Michel Serres fa parte della generazione cresciuta tra due guerre mondiali. Guascone, nato nel 1930 a Agen, ripete volentieri che formato dalla guerra cerca la pace come bene supremo e che Hiroshima resta l’unico oggetto del suo pensiero, etico e metafisico. A partire da quest’avvenimento, ripensa l’ottimismo scientista e decide di stabilire un ponte tra le scienze e le lettere. Nel 1949, lascia la Scuola Navale per passare alla Scuola Normale Superiore (1952), dove, tre anni più tardi, ottiene l’abilitazione in filosofia. Sempre escluso dall’insegnamento della filosofia, interpreta il ruolo di traghettatore di saperi, senza cessare di navigare tra le scienze esatte e le scienze umane e forgiando una scrittura originale e accattivante, improntata al métissage di stili e registri diversi. E’ docente di Storia delle scienze a Clermont-Ferrand, Vincennes (dove diventa amico e collaboratore di Michel Foucault, che aiuterà nelle ricerche mirate alla stesura de Le parole e le cose) e, infine, alla Sorbona, avviando nel contempo una peregrinazione nelle università americane : John Hopkins, Baltimore ; Buffalo, New York (dove incontra René Girard, al quale s’ispirerà molto e al quale sarà legato da fraterna amicizia); Montréal, Québec ; Irvine, California e, dal 1984 e ancora oggi, Stanford. Fedele alla convinzione che la filosofia è un’anticipazione del sapere e delle pratiche future, con la sua opera in cinque volumi, Hermès (1968-1980), dimostra che la comunicazione è l’orizzonte del suo tempo. Con Le Contrat naturel (1990), sviluppa, prima ancora dell’attuale battage mediatico, nei minimi particolari, il tema dell’emergenza ecologica del pianeta e delle sue implicazioni antropologiche e politiche. Da Hominescence (2001), si concentra a pensare «l'umanismo universale in arrivo», grazie al Grande Racconto delle origini e dell’evoluzione, che l’umanità è oggi in grado di raccontare a sé stessa. Dal 1990 è membro dell’Accademia francese.