Non ci sono libri nel tuo carrello.
0 Libri | €0,00 |
Un’insurrezione percorre il mondo. Alcune sue manifestazioni sono sotto la vista di tutti: la primavera araba, gli indignati spagnoli, le manifestazioni greche, gli Occupy Wall Street…
Però solo pochi hanno percepito le radici di questa insurrezione e i suoi contenuti più importanti: sebbene essi siano alla portata di tutti, pochi riescono a vederla. Quale è il suo significato? È realmente un’insurrezione? Potrebbe già essere l’espressione del processo che pone fine ad un’era e smantella li regime economico e politico dominante? Quali sono i suoi rischi e quali le sue potenzialità?
Gustavo Esteva esplora nel libro queste domande e cerca di rispondere partendo da un’ottica radicata nei movimenti sociali attuali, l’ottica che, come per gli zapatisti messicani, individua le possibilità del cambio in basso, a sinistra.
Abbiamo bisogno di recuperare il senso della proporzione, che non esiste al di fuori del senso comune, proprio delle comunità. Contro la società dello sperpero, della distruzione e della ingiustizia, quella che produce il riscaldamento globale al quale si aggiungono i disastri causati dall’irresponsabilità e corruzione dilagante, possiamo opporre il valore della rinuncia sensata e responsabile al superfluo in nome di mete sociali che rinuncino per sempre all’idolatria della crescita economica.