DIECI BREVI LEZIONI DI CRITICA DELL'ECONOMIA POLITICA

La rivoluzione culturale per capire e affrontare la disoccupazione

Prezzo: €19,80 / Prezzo di listino: €22,00
SCONTO 10% CON SPEDIZIONE A MEZZO CORRIERE SENZA SPESE
Formato: 135X210, 224 pagine / Settembre, 2019 / ISBN: 9788893131377
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Ma noi vi diciamo:

Quel che non è estraneo, trovatelo strano.

Quel ch’è abituale, trovatelo inspiegabile.

Quel che è consueto, vi stupisca.

Quel ch’è la regola, vi sembri un abuso,

e dove avete riscontrato l’abuso ponete rimedio.

B. Brecht

Quando in futuro si cercherà di dare un senso alla nostra epoca si dirà che è stata l’epoca del letargo sociale Come molte specie animali che, di fronte alle difficoltà di vivere l’inverno, hanno elaborato un meccanismo difensivo di rifugio nell’inattività, così la nostra società, investita dall’inverno della crisi, si comporta come un orso addormentato nella sua tana. Sopravvive sonnecchiando e raschiando il fondo delle conquiste di cui ha goduto con lo stato sociale keynesiano. Ma il letargo non può essere infinito, pena la morte per inedia. Il letargo non è scelto. Si tratta di uno stato nel quale si scivola progressivamente al crescere delle difficoltà riproduttive causate dal freddo.  Così la società non ha scelto di sprofondare nel sonno, ma vi è precipitata per l’imporsi della sua stessa impotenza. I gradini di questa caduta sono noti: legge Anselmi (1977); legge Dini/Treu (1997); legge Biagi 2003; jobs act di Renzi (2014). Un susseguirsi d’iniziative che si sono risolte in drammatici fallimenti, in quanto rifiutavano di riconoscere che quello della disoccupazione di massa non era affatto un problema congiunturale, perché la difficoltà di riprodurre il lavoro stava diventando un problema strutturale. Se perfino la Banca Centrale Europea ha svelato, nel suo bollettino ufficiale, che si tende a nascondere la drammatica misura raggiunta dalla mancanza di lavoro, con una disoccupazione reale doppia di quella registrata ufficialmente, vuol dire non c’è più spazio per un’ulteriore rimozione. Ma il sacrificio di due generazioni sarà sufficiente a risvegliare la società dal suo letargo?  C’è qualche germoglio primaverile che possa finalmente sollecitare il senso comune a riaprire gli occhi e ad assumere su di sé il compito di comprendere che cosa sta succedendo?  Nel testo l’autore tenta la difficile operazione di confrontarsi criticamente con la storia e con le interpretazioni della crisi che circolano attualmente nella società, per fornire la base del rivoluzionamento culturale di cui c’è urgente bisogno. Ciò che può scaturire solo da una serrata critica dell’approccio economico oggi prevalente.

PRIMA DI ACQUISTARE POTETE LEGGERE LE PRIME 50 PAGINE.

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