Un sorprendente carteggio inedito.

Il confronto tra György Lukács e Günther Anders è, dir poco, singolare, vista la lontananza teoretica tra due Autori che hanno comunque lasciato un'impronta indelebile sulla scena filosofica del '900. La riproposizione di un sorprendente carteggio inedito in italiano, fra loro intercorso a fasi intermittenti, tra il 1964 e il 1971 può essere l'occasione di esplorare vie oblique e insieme convergenti che investono questioni urgenti e drammatiche della contemporaneità (l'estraneazione e la manipolazione dell'uomo, l'invasività della tecnica moderna, l'interesse per Kafka, la militanza politica, il socialismo, il pacifismo e l'appello in difesa di Angela Davis). I due pensatori alle soglie della vecchiaia, soprattutto Lukács, si sforzano di trovare un’affinità teorica nelle modalità con cui ricoprire il ruolo dell’intellettuale e la responsabilità sociale del filosofo. Nel carteggio infatti sono presenti altri argomenti che avrebbero potuto costituire il fondamento del dialogo purtroppo mancato tra i due autori: il realismo in letteratura, le dinamiche sociali del conformismo e infine quell’«ontologia della vita quotidiana» da cui Lukács era partito per espungere dal marxismo la degenerazione stalinista e con cui Anders aveva iniziato a prendere le distanze da Heidegger in direzione di una maggiore concretezza filosofica. I saggi del presente volume mirano ad un’esplorazione di queste tematiche al riparo da facili schematismi o pregiudizi ideologici.

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SENZA SPESE E UN VOLUME DI LUKÁCS O ANDERS DAL NOSTRO CATALOGO IN OMAGGIO!!