Giuseppe Gozzini

Giuseppe Gozzini (1936-2010) era nato a Cinisello Balsamo in una famiglia operaia, il padre era saldatore alla Breda. Cresce nell’ambiente dell’oratorio San Luigi e dell’Azione Cattolica, animato da profondi sentimenti di giustizia e uguaglianza e dal desiderio di andare a fondo di tutte le cose. Laureato in giurisprudenza, lavora come pubblicista, scrivendo anche per riviste di forte impegno politico e sociale, rivelando una cultura e un’acutezza di pensiero che, per forza di cose, catturano chi entra in contatto con lui. Durante il ‘68 è attivo nella controinformazione e negli anni dell’università frequenta la Corsia dei Servi a Milano dove conosce padre Camillo De Piaz. Nel novembre del 1962, chiamato alle armi, rifiuta di indossare la divisa militare: sarà il primo obiettore di coscienza cattolico italiano, scelta che ai quei tempi equivaleva a reato militare. Il suo coraggioso gesto, costatogli una condanna a sei mesi di carcere militare, suscita nell’Italia degli anni Sessanta un notevole scalpore e crea un caso mediatico di notevoli proporzioni. Mai in Italia si era visto un giovane cattolico, settentrionale, istruito, di buona famiglia, disobbedire in modo cosi’ palese e intransigente ad un’istituzione dello Stato. Gozzini, tuttavia, vive l’obiezione al servizio militare come la più naturale conseguenza del proprio credo. Esplode, clamoroso, il “caso Gozzini”. Viene dunque incarcerato e processato, ma ne prendono le difese il sindaco di Firenze Giorgio La Pira e due preti toscani. Padre Ernesto Balducci che sarà denunciato a sua volta per un articolo apparso su “La Nazione” e condannato in Corte d’Appello a otto mesi di reclusione (15 ottobre ‘63), sentenza poi confermata in Cassazione (giugno ‘64), e don Lorenzo Milani, che diffonde una lettera aperta ai cappellani militari che sarà pubblicata su “Rinascita” (citato in giudizio, don Milani sarà assolto il 17 febbraio ‘66). Dalla lettera e dagli atti del successivo processo scaturirà un libro fondamentale: L’obbedienza non è più una virtù.
Il suo gesto segna uno spartiacque nella storia dell’obiezione di coscienza in Italia; da quel momento anche altri giovani si sentono motivati a rifiutare il servizio militare in nome del proprio pacifismo e giustificano questa scelta con il proprio essere cattolici. Gozzini è solo il primo di una serie di casi che avvengono fra il 1962 e il 1972, anno di promulgazione della prima legge sull’obiezione di coscienza al servizio militare in Italia.
Giuseppe Gozzini esce dal carcere nel 1963, si avvicina al gruppo dei “Quaderni rossi”, si presenta come un cattolico di formazione marxista, come lo erano stati Felice Balbo o Franco Rodano (gli amici di padre Camillo De Piaz). Convinto dell’importanza della “nonviolenza di parte”, anima critica e figura del dissenso, s’impegna costantemente, soprattutto nella controinformazione di base, scrivendo e promuovendo iniziative editoriali per i movimenti, documentando l’opposizione degli obiettori americani alla guerra nel Vietnam. Dopo la prima guerra del Golfo (1991) riprende i contatti in Italia con l’area pacifista ed è tra i fondatori della rivista “Guerre & pace”.


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