PRO UND CONTRA. Anders e Kafka

Volume della collana LE BELLE LETTERE n. 26
Prezzo: €17,10 / Prezzo di listino: €19,00
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Formato: 150x200, 192 pagine / Marzo, 2018 / ISBN: 9788893130721
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È il timore dell’illibertà la vera questione!

L’Anders forse ancor oggi meno conosciuto, non rapito da quelle
“cose dell’oggi” sulle quali pure si esercitò con un acutissimo spirito
critico al punto da affascinare, qui in Italia, figure come Norberto
Bobbio o Renato Solmi. L’autore riprende un saggio del ‘51 di Anders,
dedicato a Franz Kafka. Ma attenzione, già il titolo – come
nelle altre opere di Anders – è una dichiarazione d’intenti: Kafka.
Pro e contro. I documenti del processo. Si capisce dunque subito
che il saggio non si assocerà alle lodi che il mondo letterario aveva
universalmente tributato – con rare, note eccezioni – allo scrittore
praghese, morto a soli quarant’anni, dopo la sua tardiva scoperta.
Ci sono anche i contra. E si scopre, se si avrà la pazienza di seguire
Sarlo nell’analisi, entrando con lui nella trama stessa del saggio, che
la lettura che Anders ne offre è assolutamente controcorrente. Intanto,
fatta salva la qualità letteraria della scrittura, all’intellettuale
viennese interessa anzitutto capire perché mai l’autore del Processo
avesse scelto di “capovolgere la realtà”: di fare della trascendenza
l’al di qua. E, di conseguenza, del mondo l’al di là. Ancora una volta,
“infedele alla linea”, Anders prova a dimostrare che questo rovesciamento
ha conseguenze anche sul mondo etico di Kafka: perché
insieme al mondo, si scambiano di posizione anche colpa e pena.
Al punto che l’opera di Kafka eleverebbe la subordinazione a norma
etica. Tanto, se la realtà è trascendente, siamo già in paradiso. Il
nulla kafkiano, rilevato da Lukács, non è umano. E quindi non può
che essere divino. Tutto sarebbe originato da un cieco desiderio di
“uniformazione” dell’autore della Metamorfosi ad un mondo che lo
respingeva, al punto da delineare la grammatica di una “sintassi
dell’illibertà”. Anche in questo saggio riemergerebbe allora un
aspetto politico dell’opera kafkiana, e proprio riguardo il rapporto
assai sensibile tra uomo e potere.

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